Domenica 8 novembre si è svolto nel pomeriggio un altro ‘incontro missionario’ dove si è dato risalto alla vera carica che spinge ad offrirsi sia come volontari che come testimoni della propria fede, cioè l’Amore. Ricorderemo la giornata dell’8 novembre come la giornata dove più si è esaltato l’Amore fraterno e la volontà di fare il bene. “Perché questo è la volontà di Dio: che facendo il bene, turiate la bocca all’ignoranza degli uomini stolti” come ha predicato il caro fratello Marco commentando 1 Pietro 2:15. Predica che Marco si è concesso di finire con nostro piacere nelle ore pomeridiane per sottolineare come occorre essere mansueti e coscienziosi affinché chi sparla o calunnia rimanga svergognato dalla nostra buona condotta. Sempre nelle ore pomeridiane la sorella Emanuela ha raccontato la sua esperienza di quasi un mese a Bishkek, capitale del Kyrgystan, illustrandola con foto e racconti sull’accoglienza offerta a lei e alla sorella Nurai che le ha fatto da guida a da traduttrice, da parte di due Chiese Evangeliche di questo paese. Emanuela ha portato in queste assemblee la propria testimonianza di fede raccontando della propria vita e conversione. Esortando i credenti a liberarsi dei propri traumi inconsci, dei propri dolori e risentimenti per poter fare veramente spazio a Cristo nella propria anima. Inoltre Emanuela ha raccontato come sia stata profondamente colpita dalla sua esperienza con i bambini di strada di Bishkek. Nella giornata passata con loro, mangiando con loro e rispondendo alle loro domande, Emanuela si è commossa profondamente e si è portata nel cuore un ricordo straziante di questa esperienza. I bambini e i ragazzi che vivono per le strade, nei rifugi di case abbandonate e nelle fogne, sono tanti. Sono già alcolizzati a nove anni. Molti di loro hanno subito violenze di ogni tipo e vivono di prostituzione o furti. Emanuela ha potuto entrare in una casa di volontari ucraini che due volte alla settimana accolgono questi bambini e ragazzi e li incitano a lavarsi e cambiarsi. Ritirano i loro panni sporchi e li sfama con un pasto caldo. Alla fine dell’incontro è stata donata dalla sorella Emanuela una pergamena con una frase che vuole a suo modo essere una regola ai missionari. “Non ha importanza quello che fai e quanto fai, ci sarà sempre qualcuno che ti criticherà perché sa fare meglio o di più. Quello che conta agli occhi di Dio è quanto amore e sacrificio ci metti nel farlo. Se Dio ti chiama ad operare non tirarti mai indietro.”
La giornata intensa di amore e comunione è terminata come sempre a pizza e torte in un convivo gioioso. E tutto alla gloria del Signore.