Da un sabato di sole splendente, ideale per dei turisti come noi, desiderosi di vedere le bellezze della Sicilia, si è passati a una domenica ventosa e nuvolosa.
Il mattino del dieci settembre duemiladiciassette, il gran giorno tanto atteso da Riccardo e Giacoma, mostrava un cielo che non faceva presagire nulla di buono: che peccato!
Nel corso della mattina inizia a piovere, poi smette ma rimane il brutto tempo.
Eppure mi ricordavo la serenità di Riccardo, quando sei giorni prima, nonostante le previsioni dessero pioggia, lui era sicuro del contrario.
Sono certo che un uomo di Dio che prega con fede ottiene risposte, ma a volte questa fede è provata fino in fondo.
Alle 15:30 ci siamo recati nel luogo dove si doveva svolgere la cerimonia, un complesso turistico a Ribera in provincia di Agrigento.
Il posto è bellissimo, tutte le seggiole sono disposte a bordo di una ampia piscina sovrastata da un ponticello molto scenografico adornato da una guida rossa che faceva chiaramente intuire da quale parte sarebbe arrivata la sposa.
Riccardo è in trepidante attesa, gli invitati sono arrivati ma, con grande delusione, cominciano a cadere le prime goccioline di pioggia: che sconforto! E adesso?
Mentre mi domando se i camerieri stiano per togliere tutto per predisporre la cerimonia al coperto, capisco che l’unica cosa da fare è implorare il Signore che faccia un miracolo visto che tutto stava girando al contrario.
Io mi sono messo a pregare, e chissà in quanti lo hanno fatto sia nei giorni precedenti che in quel momento. Vista la situazione ci voleva molta fede.
Il Signore ci ha ascoltato e ci ha risposto di Si. E’ stato fedele alle sue promesse, dalla pioggia si è passati al sole in pochi minuti! Le nuvole si sono aperte e hanno lasciato penetrare un sole tiepido che non ci ha più abbandonato e ha scaldato i nostri cuori, dai quali è salito un sentimento di riconoscenza e gloria verso il nostro amorevole Signore.
A questo punto, il magnifico giardino antistante ha acceso i suoi colori e il mare, grazie al sole, ha cominciato a riflettere la sua poesia e un particolare romanticismo riservato proprio per quel momento speciale.
Ora, se avete ancora voglia di leggere vi racconto come è andata.
Dopo l’ingresso di un simpatico paggetto che consegna allo sposo un cartello con la scritta: “Ricky, la tua fanciulla sta arrivando”, è giunta Giacoma con i suoi genitori, preceduta da cinque damigelle vestite di rosso, amiche della sposa, e da un altro paggetto con due piccole damigelle che portano gli anelli e seminano petali bianchi.
Una volta “consegnata” al marito è iniziata la cerimonia con il saluto di benvenuto e la preghiera di Emmanuel Giuni.
Dopo un canto di lode è stata fatta una bellissima lettura, intitolata “Il dono di nozze di Dio per gli sposi”, attraverso la quale si è voluto immaginare quello che Dio direbbe allo sposo e alla sposa a cui affida una sua creatura per essere amata come l’ama lui, per essere aiutata a crescere spiritualmente affinchè ogni suo bisogno possa essere soddisfatto.
Dopo un altro canto di lode, è stato letto un brano della preghiera sacerdotale che Gesù rivolse al Padre intercedendo per i suoi discepoli (Giovanni 17:18-26) e, a partire da questo brano, il fratello Jonathan Gilmore è stato impegnato nella predicazione della Parola di Dio.
Prima dello scambio delle promesse è stato innalzato un canto stupendo in inglese le cui parole, che avevamo trascritte in italiano, riprendono esattamente le promesse che si scambiano due sposi davanti a Dio e gli uomini.
Il momento delle promesse pronunciate da Giacoma e Riccardo, molto articolate e circostanziate, è stato particolarmente emozionante per loro e per noi. Ogni marito e ogni moglie che partecipa a una cerimonia nuziale, non può far altro che immedesimarsi negli sposi. Questo è sempre un momento di riflessione personale e autovalutazione delle proprie promesse e propri impegni presi nel passato. Il Signore aiuti gli sposi ad essere fedeli alle promesse fatte! Così allo stesso modo anche le esortazioni e insegnamenti che sono stati trasmessi nella predicazione di Gilmore sono stati usati dal Signore per toccare nel profondo non solo gli sposi ma tutti noi.
Finalmente siamo arrivati al “Si, lo voglio”, seguito da un bacio che non finiva più!
Jonathan e Annette Gilmore hanno poi elevato una preghiera di benedizione per Giacoma e Riccardo, che ha concluso la cerimonia.
Dopo aperitivo e foto sul ponticello, gli sposi ci hanno invitato a recarci a cena in una tenuta distante una mezz’oretta da lì, nel comune di Sciacca e in aperta campagna.
Coincidenza vuole che la casa dove abbiamo soggiornato noi di Pesaro fosse attigua al ristorante scelto dagli sposi. Sia venerdì sera che sabato sera sono state fatte cene di matrimonio, con musica e petardi annessi. Una campagna immersa nel silenzio e adornata di ulivi, la sera prendeva vita grazie ai festeggiamenti di tante coppie.
Noi, dalla nostra abitazione vedevamo il retro del ristorante, dove spiccava una torre saracena, cioè una antica costruzione che, insieme a tante altre poste lungo la costa, faceva parte di un sistema difensivo di avvistamento e comunicazione, per arginare le frequenti invasioni dei corsari barbareschi.
Sbucando dal retro quindi ci siamo trovati su uno splendido prato verde, perfetto, dove trovavano dimora meravigliosi ulivi secolari sui quali erano poste delle luci che attraversavano tutto il giardino e che, sul far della sera rendevano l’ambiente particolarmente godibile per un aperitivo all’aperto.
Il tutto appariva come straordinariamente romantico, finchè ad un certo punto, prima che arrivassero gli sposi un improvviso scroscio di pioggia ha obbligato i camerieri a trasferire ogni cosa all’interno.
Devo dire che questo non ci ha scoraggiati più di tanto, perchè a quel punto la priorità era gustare una cena a base di pesce che si è dimostrata molto raffinata, veramente speciale, in un ambiente elegante e gradevole.
La pioggia è durata poco, quindi abbiamo goduto ancora del giardino soprattutto per il taglio della torta e il lancio del bouquet.
All’interno, sotto enormi arcate fatte con mattoni di tufo, dei grandi tavoli rotondi portavano il nome di isole greche: Santorini, Mykonos, ecc. mentre all’entrata, su un tavolo, dei sassolini piatti erano a disposizione per chi voleva lasciare una dedica o una benedizione agli sposi.
Riccardo ha aperto la cena dando il benvenuto a tutti gli ospiti, seguito dal padre di Giacoma, Giuseppe, che ha pregato e ringraziato Dio per il cibo.
Come sempre succede ai matrimoni, mangiando tanto e in questo caso anche particolarmente bene, era necessaria qualche pausa fra una portata e l’altra, per questo le damigelle con Anna, sorella e testimone della sposa, hanno organizzato numerosi momenti piacevoli per arricchire la serata fino quasi le due di notte.
La sala degli antipasti a bouffet si è trasformata in un luogo di musiche e balli, Giacoma ha dedicato a Riccardo due canti che ha proposto insieme a una coppia di credenti, mentre le damigelle, sulla musica di un canto cristiano ci hanno guidato in una danza che, attraverso delle mosse, mimava le parole del canto.
Non posso qui raccontare tutti i vari e simpatici giochi che sono stati fatti, ma posso dire che ci sono stati momenti anche particolarmente emozionanti, come la visione di due filmati: uno inerente Riccardo e Giacoma, l’altro composto dalle dediche videoregistrate che tanti hanno inviato perchè impossibilitati a partecipare.
Molte di queste dediche erano le vostre! E’ stato bello vedervi, sentirvi partecipi e presenti anche se lontani. Mi sono stupito del fatto che ognuna di esse era particolare, non ripetitiva ma unica.
Era evidente che tutti hanno manifestato un amore sincero, un affetto particolare, che sicuramente è arrivato al cuore degli sposi, visto che è arrivato così forte anche al nostro.
Alla fine della cena, altri hanno avuto la libertà di esprimere il loro affetto agli sposi direttamente e davanti a tutti. Ascoltarsi gli uni gli altri ci ha permesso di conoscere qualcosa in più degli sposi e dei loro amici.
I ringraziamenti finali di Giacoma hanno concluso la serata.
Come cornice finale non è mancata ancora una volta la pioggia battente, che così come aveva salutato gli sposi all’arrivo, ha annaffiato anche gli ospiti all’uscita, mentre venivamo salutati dalla neo famiglia Ricci con confetti e bomboniera. Viva gli sposi!