L’apostolo Paolo scrive: “Rallegratevi nel Signore. Ve lo ripeto: rallegratevi!” (Filippesi 4:4). Quale migliore esortazione potremmo trovare, quale maggiore invito alla gioia potremmo scorgere, per ricordare le nostre predicazioni mensili, che questo, indicato da Paolo? Quali migliori parole illustrano il nostro atteggiamento, il nostro modo di vivere da figli di Dio? Quale grande insegnamento, verso una più matura e consacrata condotta che una vita santa produce coi suoi frutti spirituali, possiamo apprendere dai versetti del capitolo quarto dell’Epistola ai Filippesi. Queste parole, ricordiamolo, provengono da un uomo in catene. Prigioniero per Cristo, prigioniero per l’Evangelo. Ma un vero servo di Dio non smette mai di dare l’esempio, anche nel tempo della prova e del dolore. Quanto diversi sono i falsi profeti che abbondano in questi tempi. Quale successo il mondo attribuisce loro! Quale insuccesso hanno però davanti a Dio, a cui nulla sfugge! “Essi sono stelle erranti alle quali è riservato il buio delle tenebre eterne, mormoratori che si comportano seguendo le loro passioni, pronunciando parole inflazionate dalla loro bocca, mostrando rispettosa ammirazione per le persone a scopo di interesse” (Lettera di Giuda 13,16). Ma noi ricordiamoci che apparteniamo alla famiglia del Signore! Con la gioia, l’onore, ma anche la responsabilità che questo implica! Non vergognamoci dunque di Gesù e del Suo messaggio! Paolo disse a Timoteo (ed ora a ognuno di noi): Non vergognarti del Vangelo! (2 Timoteo 1:8). Non vergognarti della testimonianza del Signore e delle mie catene, scrisse l’apostolo al giovane discepolo! E sembra come se scrivesse: NON DIMENTICARTI DI GESÙ! Continua a lottare e a soffrire, testimoniando la Parola della Verità e della Vita: la Parola di Gesù. Ricordiamoci che Gesù Cristo ha DISTRUTTO LA MORTE! Per mezzo del Vangelo Egli ha fatto risplendere l’immortalità! Questo predichiamo, senza timidezza, senza arrossirne, pur sopportando i patimenti e i pericoli, perchè, con l’apostolo, possiamo dire:”SO IN CHI HO CREDUTO!”. Tutti coloro che vorranno vivere pienamente in Gesù saranno perseguitati, ci promette la Parola! Prepariamoci! Ma il Signore ha anche promesso che sarà sempre con noi, fino al momento del Suo ritorno. Fino ad allora però avremo un compito da portare avanti (pur sapendo che sempre Sua è e sarà l’opera), uno scopo per la nostra vita che il Signore ci ha lasciato: Annunciamo la Parola, insistendo in ogni tempo, esortando con ogni tipo di insegnamento e pazienza. Così edificheremo il Corpo di Cristo sulla terra, il Suo popolo santo, la Sua Chiesa, ma anche rispetteremo la nostra vocazione, la Sua chiamata, il Suo e nostro mandato: “Siate miei testimoni! Andate e predicate il Vangelo!”.
Infatti verrà un tempo in cui gli uomini si stancheranno della sana dottrina, seguendo le loro proprie voglie e circondandosi di maestri pronti a solleticare i loro impulsi, distoglieranno le orecchie dalla Verità per volgerle alle favole!
Ma noi non parliamo per piacere agli uomini (per compiacerli ed avere delle gratificazioni da loro) ma a Dio, che scruta i nostri cuori! Le Sue benedizioni sono di gran lunga migliori.
Dio ci benedica!