Nelle ultime settimane il paradisiaco clima conviviale e di comunione (che spesso abbiamo recentemente sperimentato) è quanto di più rimarchevole la Parola ci ha ricordato attraverso i sermoni domenicali. Abbiamo riflettuto su messaggi che non solo rappresentano Verità bibliche, ma autentica realtà di vita cristiana, che il nostro stare insieme ha consolidato rendendoci un po’ più famiglia e un po’ più chiesa. Abbiamo goduto delle benedizioni divine derivanti dall’amore reciproco che ci siamo scambiati senza timori e abbiamo misurato il valore e il piacere di quel sentimento tanto amato da Dio e che tanto bene ci insegna. Lode a Lui e alla Sua Parola, che sempre possa essere esempio di vita pratica per ognuno di noi. Avanti così fratelli e sorelle, come ora sapete e come già vivete, progredite sempre più! Questo Paolo ricorda ai Tessalonicesi (1 Tessalonicesi 4:1) affinché ogni credente dimostri di essere tale nei fatti, non solo a parole, e non persegua il detestabile comportamento di coloro che NON CONOSCONO DIO (1 Tessalonicesi 4:5). Egli ci ha chiamati alla santità, secondo precetti non di mano d’uomo ma divini, che derivano non da una vocazione terrena ma da una chiamata celeste, la volontà di Dio per noi, la nostra santificazione nel quale impegnarci di progredire maggiormente ogni giorno nell’Amore e nella Verità, affinché questo atteggiamento sia notato anche di fronte a quelli di fuori, che ancora non hanno accettato il Signore. Questo è messaggio rivolto a ognuno di noi, come singoli soggetti, ma anche a noi come chiesa: essa rappresenta il corpo in cui ogni individuo è essenziale perché ognuno ha ricevuto da Dio uno specifico dono che la chiesa necessita per la sua edificazione. Questo ci è stato ricordato da Marcel Buchner – missionario olandese che lavora a Tata (Ungheria) e che già per il secondo anno consecutivo torna a visitarci  – durante la predicazione che ci ha donato da 1 Corinzi 12:12-31. IMG-20150705-WA0000Un profondo messaggio di unione e di gioia nella coesione! Ed inoltre possiamo percepire quanto la chiesa sia UNICA, avendo comunione con fratelli geograficamente così lontani, ma spiritualmente così vicini e così desiderosi di condividere il Vangelo con noi.
D’altronde quale è la DIFFERENZA tra noi e gli altri? Proprio perché Gesù sarà nostro rappresentante nei cieli, che la chiesa (ognuno di noi) qui e ora possa essere Suo rappresentante sulla terra. Preghiamo Dio che ci aiuti ad adempiere questa responsabilità piena di onore. Perché noi siamo il sale della terra, dice Gesù, noi siamo la luce del mondo (Matteo 5:13,14). Che questa luce risplenda davanti agli uomini, che vedendo tali buone opere riconoscano Dio che le origina e conducano a Lui l’adorazione e la gloria.

Che Dio ci benedica!