“Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio e la Parola era Dio.  Essa era nel principio con Dio.  Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.  In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.  La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.”  Giovanni 1: 1-5

Si prosegue con la seconda parte del messaggio sul tema della trinità. La volta scorsa si è cercato di rispondere alla domanda “perché Dio è trinità”, oggi si cercherà di dare risposta alla seconda domanda, ossia “Quali implicazioni ha la trinità per noi credenti?”, ossia: “Cosa significa la trinità nella nostra vita quotidiana?”. Per farlo, si condivideranno innanzitutto dal punto di vista storico alcune delle deviazioni che si sono sviluppate in passato dalla verità biblica della trinità ed altre tuttora ben presenti. Successivamente, si passerà alle implicazioni pratiche.

Innanzitutto, occorre dire, come ben deducibile da ciò che abbiamo condiviso la volta scorsa, che, quando parliamo di deviazioni dalla verità della trinità, si è nel campo di quelle dottrine contro le quali Paolo si scagliò dicendo apertamente, nella lettera ai Galati, “sia anatema”. Contro chiunque annunci un Vangelo diverso da quello di Cristo “sia anatema” (Galati 1:9). Non siamo nel campo di quelle dispute dottrinali che si basano su legittime differenze interpretative e che non devono pertanto condizionare la comunione e collaborazione con fratelli e sorelle che la pensano in modo diverso (rapimento, lingue, velo per le donne… cito liberamente): siamo nel campo del travisamento completo della verità biblica; nel campo, appunto, dell’anatema. Non può esserci comunione o condivisione dialettica di posizioni differenti con chi rinnega la trinità di Dio.

Dal punto di vista dell’analisi del testo biblico, i sostenitori delle eresie antitrinitarie si fanno forza del fatto che, nell’intera Bibbia, la parola trinità non viene mai esplicitamente menzionata. Se provate a cercarla non la troverete: non di meno, risulta impossibile, ad una lettura sincera ed intellettualmente onesta, negare come di questa verità sia informato tutto il corpus biblico.

Si vedranno ora molto rapidamente le principali eresie antitrinitarie che si sono diffuse nel corso della storia.

I commentatori riconoscono in almeno due passaggi nel nuovo testamento (lettera ai Colossesi e lettera alla chiesa di Tiatiri in Apocalisse) il monito a combattere la pericolosa eresia dello gnosticismo, la cui dottrina si diffuse fin dal tempo della predicazione di Paolo e raggiunse la massima popolarità nel corso del secolo successivo. Senza scendere nel dettaglio della dottrina, cosa sostenevano gli gnostici? Gnosticismo è un termine che deriva dal greco gnosis, conoscenza, e che muove i suoi passi dalla filosofia platonica.

In sostanza, questa teoria proponeva una netta linea di separazione tra carne e spirito associandole a bene e male: ciò che è spirito è bene, ciò che è carne è male.

Da ciò deriva una prima fondamentale conseguenza: se ciò che è carne è male, non può essere riconosciuta la piena natura divina di Gesù, visto che si è fatto uomo, in carne ed ossa! Egli diviene una figura minore rispetto al Padre. L’apostolo Giovanni, nel suo lavoro missionario, si battè profondamente per contrastare tale eresia.

Nel secolo successivo si diffuse l’eresia ariana, da Ario (256-336), il teorlogo berbero che sosteneva la superiorità del Padre e la subordinazione gerarchica del Figlio al Padre.

I Macedoniani, da Macedonio I, vescovo di Costantinopoli dal 342 al 360, negavano la parificazione dello Spirito Santo con il Padre ed il figlio.

Potrebbero esserne citate tante tante altre, ma si andrebbe fuori tema. Occorre sottolineare, come già detto in precedenza, che le eresie antitrinitarie sussistono ancor oggi, e che trovano la loro maggiore espressione in due culti particolarmente rilevanti dal punto di vista numerico: quello mormone e quello dei testimoni di Geova.

I primi, i mormoni, credono che Dio si esprima in tre persone, come nella trinità, ma che queste permangano come tre entità distinte l’una dall’altra: correlate ed in armonia in unico disegno, ma distinte: due, il Padre e il Figlio, con forma umana, in carne ed ossa, e la terza, lo Spirito, con forma esclusivamente spirituale. Accanto alle tre persone distinte della divinità si attesta inoltre la presenza di altri dèi minori che interagiscono con le tre persone della divinità. In sostanza, questo trinitarismo mascherato si rivela più propriamente come un vero e proprio politeismo, una venerazione di più dèi distinti che non può trovare alcuna conferma nella Bibbia: non per niente, l’impianto di questa eresia è incluso nel famoso libro di Mormon, nel quale sono incluse le fantomatiche rivelazioni che il fondatore Joseph Smith avrebbe ricevuto in visione. Eresia pura da rigettare appieno.

Dal punto di vista dell’influenza numerica e della pervasività del culto, ancor più rilevanza ha il rigetto della trinità che viene operato dai Testimoni di Geova, i quali rinnegano apertamente la trinità affermando la netta e Chiara supremazia di Dio, da loro chiamato appunto Geova, su Gesù,  e la piena subordinazione e inferiorità di quest’ultimo al Padre.

Nella prima parte si è visto come necessariamente Dio debba essere trinità, come la trinità fosse presente fin dal principio dei tempi, come, senza di essa, non si potesse realizzare il piano perfetto di Dio per noi e come questa verità marchi una netta differenza tra il Dio vero, quello della Bibbia, e qualunque altra idolatria. La panoramica condivisa ora, in modo particolare in relazione a quanto ancor oggi si predica contro la trinità, serve a comprendere quanto le parole di menzogna possano essere pervasive, quanto i falsi profeti contro cui ci si batte in ampi passi del Nuovo Testamento siano ancora presenti, e quanto, conseguentemente, debbano essere conosciuti per poter essere più efficacemente contrastati nel nostro lavoro e dovere di diffusione della Verità, dell’unica verità che salva.

Occorre conoscere quali bugie vengono raccontate sul conto della verità trinitaria per poterle contrastare, e dobbiamo anche sapere – e qui si giunge alla domanda principale – quali implicazioni pratiche la trinità deve avere nel nostro quotidiano, per permetterci di vivere con sempre maggiore maturità la nostra esperienza di fede e di essere una testimonianza sempre più di impatto.

Quali implicazioni pratiche deve avere la trinità nella nostra vita quotidiana? Se si dovesse riassumere la risposta a questa domanda in una parola sola, si potrebbe dire dire “consapevolezza“.

Avere piena coscienza della trinità significa sapere che non siamo soli perché l’amore di Dio, il perdono in Cristo e la presenza costante dello Spirito Santo ci sono accanto in ogni momento. Questo fa la differenza:

Si vedano i seguenti versetti:

1- L’amore di Dio: Salmo 139:5

2- Il perdono in Cristo: Giovanni 3:16-17

3- La presenza costante dello Spirito in noi: Giovanni 4:16-17; Giovanni 4:25-27

1- Dio ci ama e ci circonda perfettamente con il suo amore;

2- in Gesù abbiamo ricevuto il perdono pieno dei peccati, la grazia della salvezza;

3- con lo Spirito in noi possiamo agire con la presenza costante della Forza di Dio che ci spinge a trovare quelle risorse che con le nostre sole forze non potremmo mai avere.

Consapevolezza è anche un cambio concreto e radicale di prospettiva: anche dinnanzi alla sofferenza più incomprensibile, possiamo e dobbiamo infatti sapere che non siamo soli e che il nostro orizzonte non si esaurisce nella sfera di vita terrena. Il nostro orizzonte è eterno, è quello della gioia eterna al cospetto di Cristo, di fronte alla quale ogni patimento terreno, per quanto grande possa sembrare, diverrà piccolo!

2Cor 4:17

Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria,

E noi credenti abbiamo il privilegio di poterlo affermare con certezza non perché siamo più bravi di altri, ma perché Dio ce lo ha promesso: credi in Gesù, confessati peccatore e sarai salvato. Gesù non ti chiede di vivere una vita di affanni nella speranza di risultare arbitrariamente gradito ai suoi occhi quando sarà venuta la tua ora! Credi in Gesu, abbi fede, e il tuo peccato sarà perdonato, e sarai salvato! Senza la verità della trinità questo caposaldo della nostra fede non sarebbe possibile! Come possiamo rigettarlo? Come possiamo rifiutare la trinità? Questa è la verità biblica! Non può esserci Dio senza trinità.

Grazie Signore perché ci hai donato tutto questo, a noi, così piccoli e immeritevoli ai tuoi occhi.

Possa questa CONSAPEVOLEZZA del significato della trinità guidarci, passo dopo passo e giorno dopo giorno, nella nostra quotidiana vita come Figli di Dio, come seguaci di Cristo ed ascoltatori e custodi della fiamma dello Spirito.