Giacomo 4:11-17
L’argomento principale di questi versetti è l’arroganza.
Un arrogante è chi pensa e pretende di avere più diritti, più stima rispetto a quanto meriti veramente. Noi siamo arroganti verso Dio pensando di essere più di quello che veramente siamo.
Questi versetti, come tutto il capitolo, sono diretti ai credenti ( al ver. 11 più volte ripete la parola “fratelli”) e questo ci ricorda quanto il modo di pensare e di agire del mondo è entrato nel modo di vivere dei credenti. Perché? Perché fare del male procura un piacere alla nostra natura umana, quindi spesso conviviamo con azioni e abitudini che Dio giudica sbagliate.
Versetti 11 – 12 arroganza nei confronti della legge di Dio.
Sparlare : parlare con malvagità l’uno contro l’altro. È cosa malvagia! Ha le radici nell’orgoglio, nella gelosia, nell’invidia, nel voler procurare piacere alla nostra carne. Il testo usa la stessa grammatica di Matteo 7:1 dove Gesù stesso ci comanda di non giudicare, perché così andiamo contro al comandamento di “Amare il prossimo come noi stessi” . Quindi quando sparliamo di qualcuno ci stiamo ponendo al di sopra della legge di Dio, con arroganza e ci stiamo comportando con malvagità. Se non dobbiamo giudicare una persona siamo chiamati, però, a denunciare il peccato ed ammonire il peccatore. La differenza sta nel perché lo facciamo : se amiamo quella persona e desideriamo il suo meglio allora gli sforzi saranno tesi ad allontanare un fratello o una sorella dal peccato e non a sporcare il suo nome e la sua persona. Tanti sono gli inviti e gli esempi a mostrare amore attraverso la lotta al peccato ( Matteo 18 :15-17- 1 Corinzi 4:14…)
Versetti 13-16 arroganza nei confronti della sovranità di Dio.
La vita è breve. Ha senso se la viviamo dipendendo totalmente da Dio. Altrimenti rischiamo di dire con la bocca di credere in Dio ma nei fatti di vivere come atei che si comportano come descritto nel salmo 4:1. Non possiamo sapere quanto vivremo ne possiamo aggiungere nulla ai giorni della nostra vita, per questo è da stupidi vivere come se Dio, Colui che sa ogni cosa di noi e che ci ama come nessuno mai, non esistesse.
Saggio è invece vivere ricordandoci che tutto avviene ” se Dio vuole”. Non è una formula magica da ripetere per fare contento Dio. È un atteggiamento di umiltà: riconosco che nulla posso decidere io e mi rimetto nelle Sue mani, alla Sua volontà.
Quindi di fronte alla Sua sovranità abbiamo 2 possibilità : o siamo arroganti o siamo umili. Non esiste altra possibilità!!!! E tanti mantengono questo atteggiamento arrogante verso Dio. Persone che stimiamo che ci stanno simpatiche con cui condividiamo tanto vivono come se ogni attimo della loro esistenza dipendesse da loro. Si mettono al posto di Dio. Ma la Bibbia ci dice proprio l’opposto proverbi 19: 21
Versetto 17
L’arrogante fa il bene quando vuole. Quando se la sente. Non perché è Dio a comandarglielo. Trova giustificazioni per non fare il bene a quella persona o in quella determinata situazione : la stanchezza, il troppo lavoro, le ferite che proprio quella persona gli ha procurato. Così pecca. Così pecchiamo noi. Questo versetto evidenzia che siamo peccatori molto più di quello che pensiamo. Perché possiamo non compiere il bene anche stando in silenzio, non facendo nulla o girando la faccia altrove. Per questo è importante conservare nel nostro cuore la consapevolezza di quanto sia grave il nostro peccare di fronte agli occhi di Dio, così da evitare di coltivare l’arroganza che ci fa vivere nella malvagità e nel peccato. Chiediamo a Dio di insegnarci amare come Lui ama.
Allora l’arroganza non troverà posto nel nostro cuore.