Oggi vedremo insieme il modo in cui riconoscere, rispondere e raccogliere benedizioni dai tempi divini di Dio nella nostra vita, come rivelato in Ecclesiaste 3:1-9.

  1. Introduzione

  2. Riconoscere i Momenti Kairos

  3. Rispondere ai tempi di Dio

  4. La pienezza del tempo

  5. Essere pronti quando arriverà il cambiamento divino

  6. Raccogliere le benedizioni dei momenti divini

  7. Conclusione

  • Introduzione

Ci troviamo, oggi, nelle pagine dell’Ecclesiaste, un libro scritto dall’uomo più saggio che sia mai vissuto, il re Salomone.

Ecclesiaste 3:1-9

Per tutte le cose c’è un tempo fissato da Dio

Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire; un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora?

Queste parole, profonde nella loro saggezza, non sono semplicemente riflessioni filosofiche, ma rivelazioni divine dei tempi sovrani di Dio nelle nostre vite.

Ci invitano a considerare i momenti divini, che scandiscono il normale ticchettio dell’orologio. Ricordiamo che: “Dio non è mai in ritardo e raramente in anticipo. È sempre esattamente puntuale: il Suo tempo”.

Si racconta la storia di un uomo che una mattina si precipitò in una stazione ferroviaria e, quasi senza fiato, chiese al bigliettaio: “quando parte il treno delle 8:01?”

Alle 8:01, naturalmente è stata la risposta. “Bene”, rispose l’uomo, “secondo il mio orologio sono le 7:59, secondo l’orologio della città sono le 7:57 e secondo l’orologio della stazione sono le 8:04. A che ora passa?” “Puoi prendere il treno che preferisci”, disse l’agente, “ma non puoi prendere il treno delle 8:01, perché è già partito.”

Il tempo di Dio avanza ora dopo ora, minuto dopo minuto. Ci sono migliaia di persone che sembrano pensare di poter vivere in qualsiasi modo e che, secondo i loro comodi si rivolgono a Dio. Ma attenzione: i tempi li stabilisce Dio e solo Lui sa qual è il Suo momento.

Un gruppo di Israeliti decise di provare a possedere la terra di Canaan il giorno dopo che Dio aveva detto loro che l’opportunità era passata. Furono sconfitti dai Cananei (vedi Numeri 14:39-45). Il treno era già partito.

L’Ecclesiaste, come abbiamo letto ci dice che Dio è un Dio di tempismo: “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo” (Ecclesiaste 3:1). Dobbiamo comprendere i tempi e le stagioni che Dio ordina per le nostre vite, i nostri ministeri, le nostre città e le nostre nazioni. Troppo spesso cerchiamo di raccogliere durante la stagione della semina, di piantare durante il raccolto, di correre quando dovremmo riposare e di riposare quando è il momento di correre. Anche fare la cosa giusta al momento sbagliato, per quanto ben intenzionato possa essere, ci farà perdere il treno ogni volta.

Oggi discuteremo cinque punti principali:

  1. Riconoscere i momenti Kairos

  2. Rispondere ai tempi di Dio

  3. Vivere la pienezza del tempo

  4. Essere pronti quando arriverà il cambiamento divino

  5. Raccogliere le benedizioni dei momenti divini.

Ognuno di questi punti ci invita a una maggiore comprensione dei tempi di Dio nella nostra vita e di come possiamo allinearci alla Sua volontà divina.

Dio vuole che comprendiamo e riconosciamo i cambiamenti divini nella nostra vita, momenti in cui Lui stesso cambia i tempi e le stagioni. Questo è quello che vorrei condividere con voi oggi. Lo scopo è non sederci più alla stazione ferroviaria con le valigie pronte e il biglietto in mano e poi guardare il treno che doveva portarci a fare la volontà di Dio nella nostra vita scomparire in lontananza.

Prima di iniziare, chiniamo il capo in preghiera. Caro Padre Celeste, ti ringraziamo per il dono della Tua Parola, una lampada ai nostri piedi e una luce sul nostro cammino. Mentre approfondiamo la saggezza dell’Ecclesiaste, chiediamo al Tuo Spirito Santo di illuminare la nostra comprensione e guidare i nostri cuori. Possiamo noi riconoscere i momenti kairos che metti nelle nostre vite e rispondere in obbedienza ai tuoi tempi divini. Nel nome di Gesù, preghiamo. Amen.

  • Riconoscere i Momenti Kairos

Nel grande arazzo della vita, alcuni momenti risaltano, momenti che portano e che hanno un peso significativo nella nostra vita, che va oltre l’ordinario.

Sono questi i momenti a cui si riferisce il re Salomone nell’Ecclesiaste.

Non sono semplici momenti, sono appuntamenti divini, orchestrati dalla mano di Dio stesso. Questi sono i momenti kairos.

  • Contrasto tra Chronos e Kairos in greco.

La lingua greca, nella sua ricchezza, ha due parole per indicare il tempo: chronos e kairos.

Chronos si riferisce al tempo cronologico, al ticchettio dell’orologio e al giro del calendario. È il tempo che misuriamo e gestiamo.

Ma Kairos è diverso. Kairos è il tempo di Dio. È il momento opportuno, il momento giusto, l’appuntamento divino. È il momento in cui Dio entra nel nostro cronografo e dice: “Adesso”.

Riconoscere questi momenti kairos nelle nostre vite è cruciale.

Spesso vengono mascherati da momenti ordinari, nascosti nel mondano.

Ma hanno il potenziale per cambiare la nostra vita, cambiare la nostra direzione, per allinearci al piano divino di Dio.

  • Il primo passo per riconoscere questi momenti kairos è capire che Dio è sempre all’opera. Anche quando non riusciamo a vederlo, anche quando non lo capiamo, Dio opera dietro le quinte, orchestrando gli eventi, allineando le circostanze e preparandoci per i momenti kairos che ha pianificato.

  • Il secondo passo è essere attenti. I momenti di Kairos spesso arrivano senza preavviso o clamore. Ci richiedono di essere vigili, pronti. Ci richiedono di sintonizzare i nostri cuori al sussurro dello Spirito Santo, di ascoltare la Sua voce in mezzo al rumore della vita.

  • Il terzo passo è essere obbedienti. I momenti Kairos sono appuntamenti divini e richiedono una risposta. Ciò significa che dobbiamo fare appello alla nostra fede per correre un rischio, per seguire dove Dio ci guida. Ci richiedono di confidare nei tempi di Dio, anche quando non sono in linea con i nostri.

  • Il quarto passo è essere pazienti. I momenti Kairos non sono sempre immediati. Pazienza significa che confidiamo nei tempi di Dio, anche quando sembrano lenti, anche quando sembrano ritardati.

Alla fine, riconoscere i momenti Kairos significa avere un cuore umile, un cuore aperto a Dio, un cuore pronto a rispondere alla Sua chiamata. Si tratta di avere un cuore in sintonia con il ritmo dei tempi di Dio, un cuore che batte in sincronia con il Suo piano divino.

Transizione. Cerchiamo quindi di essere attenti, obbedienti, pazienti e pronti. Perché in ogni stagione, in ogni momento, Dio è all’opera. E ci invita a unirci a Lui, a entrare nei momenti kairos che ha preparato per noi, a sperimentare la pienezza del Suo amore, della Sua grazia e della Sua gloria. E così facendo, scopriremo che questi momenti kairos non sono solo momenti. Sono appuntamenti divini, incontri sacri, incroci sacri dove il cielo incontra la terra. Sono i momenti in cui Dio entra nel nostro cronografo e dice: “Adesso”. E sono i momenti che hanno il potere di cambiare la nostra vita, di plasmare il nostro destino, di allinearci al piano divino di Dio.

  • La pienezza del tempo

Quando arriva il tempo kairos, non significa che il processo e la battaglia della fede siano finiti. Significa che siamo passati a una stagione molto strategica in cui le opportunità sono grandi, ma non abbiamo ancora raggiunto la piena fruttuosità. C’è ancora bisogno di perseverare.

La Bibbia parla non solo di chronos e kairos, ma anche di pleroo “pienezza” che indica il completamento o il completamento di qualcosa. Mentre kairos indica l’opportunità di svolgere un compito o produrre frutti, pleroo significa che è stato portato a termine. Galati 4:4 dice: “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge”.

Questo potrebbe essere paragonato al processo di generare figli. Dopo il concepimento, una donna attraversa tutte e tre le fasi temporali: chronos, kairos e pleroma .

Per nove mesi sopporta fedelmente la fase di sviluppo impegnativa, ma importante di chronos. Molte cose stanno accadendo nel luogo nascosto del grembo materno, ma lei non riesce ancora a a godere appieno del frutto che sa sta arrivando. Successivamente passa alla fase kairos del travaglio e del parto. Non è ancora giunta alla pienezza, ma è vicina.

Un momento kairos può essere difficile, critico e cruciale e l’opportunità non garantisce il successo. Spesso ci sarà molto lavoro, dolore e difficoltà se si vuole raggiungere lo stadio di pienezza della nascita.

Anche le nascite spirituali sono difficili e pericolose. A differenza di una donna in travaglio, tuttavia, possiamo arrenderci durante questi momenti strategici e interrompere il processo di parto. È spesso un momento pericoloso e precario; possono facilmente sorgere disillusione, stanchezza, confusione e altri problemi.

Possiamo usare l’esempio di un alveare per paragonare la lotta delle api a quella cristiana: gli apicoltori insegnano che l’ape che è nel primo stadio, viene messa in una cella esagonale e lì viene immagazzinato abbastanza miele per il suo utilizzo fino a raggiungere la maturità.

Il miele viene sigillato con una capsula di cera e quando la minuscola ape si è nutrita del miele ed ha esaurito la scorta, è giunto il momento per lei di emergere all’aperto. Ma che lotta, che sforzo per superare quella cera!

E’ la porta stretta per l’ape, così stretta che nell’agonia dell’uscita l’ape si stacca la membrana che le nascondeva le ali, e dall’altra parte riesce a volare!

Senza alcuno sforzo o problema, non sarebbero in grado di volare. Fai fatica ad arrivare alla fase successiva? Non arrenderti.

Consideriamo i discepoli di Cristo. Passarono tre anni intensi con Gesù. Poi vennero dei tempi cd. kairos la Croce, la Resurrezione, l’ Ascensione e la Pentecoste. Erano molto vicini alla pienezza del tempo. Ma come molti di noi, sono arrivati molto vicini a perdere il “bambino” in questa transizione tra kairos e pleroo .

Ad un certo punto erano confusi perché non capivano cosa stesse succedendo. Dio si stava davvero muovendo dietro le quinte, ma le cose non si stavano svolgendo come avevano previsto i discepoli. Nella loro confusione, arrivarono a un punto di frustrazione in cui praticamente si guardarono l’un l’altro e dissero: “Cosa faremo?”

Per tre anni Gesù era lì; poi lo guardarono morire. Egli fu resuscitato dai morti ed essi erano emozionati, ma Egli se ne andò di nuovo e questa volta quel qualcosa sembrò permanente. Era andato. Aveva parlato della venuta dello Spirito Santo, ma non aveva molto senso.

Pietro parlò per primo (potete crederci?) e disse: “Vado a pescare” ( Giovanni 21:3 ). In sostanza stava dicendo: “Tornerò a quello che stavo facendo tre anni fa. Sto tornando all’unica cosa che conosco e capisco. Il sogno è finito. Non so dove sta andando Dio, ma tornerò ai miei affari. Vado a pescare.”

Lui e gli altri avevano superato il tempo cronos e si erano spostati nel kairos, momento strategico. Poco prima della pienezza, furono molto vicini a perdere il “bambino”. Solo pochi giorni dopo arrivò la Pentecoste e vediamo ciò che quasi persero. Attraverso il primo sermone di Pietro come credente rinato pieno dello Spirito di Dio, 3.000 persone vennero a Cristo. Come gruppo, i discepoli procedettero quindi a capovolgere il loro mondo (vedere Atti 17:6). La pienezza era arrivata.

  • ESSERE PRONTI QUANDO ARRIVERÀ IL CAMBIAMENTO DIVINO

Alla Piscina di Bethesda. Gesù si avvicinò all’uomo che era paralizzato da 36 anni e gli fece una domanda che sembrava strana: “Vuoi guarire?” ( Giovanni 5:6 ). La risposta dell’uomo rivelò che, sebbene stesse aspettando in piscina, in realtà non aveva speranza di essere guarito. Era in un momento kairos, vicino alla pienezza, ma la disperazione aveva preso il sopravvento.

Gesù gli fece questa domanda per fargli capire che, pur aspettando l’agitazione miracolosa della piscina, aveva perso ogni speranza di essere realmente guarito. A pochi secondi dall’esperienza del nuovo, a una stretta di mano dal restauro totale, l’uomo era troppo disilluso per riconoscerlo. Ad un certo punto lungo la strada, mentre attraversava i processi del tempo, perse le sue aspettative. Non c’era nulla in lui che potesse rispondere con speranza alla domanda di Gesù.

Quando Dio apporta un cambiamento, dobbiamo essere pronti a farlo con Lui. Se non stiamo attenti, non crederemo che Egli possa portarci dagli stadi di Chronos attraverso le stagioni di Kairos fino alla pienezza. Non dobbiamo abituarci così tanto a lavorare duro e a vedere pochi frutti da non avere la fede necessaria per passare al nuovo, quando arriva il momento del cambiamento.

Dio vuole portare il cambiamento divino nelle nostre vite, nelle nostre chiese, nelle nostre comunità e nella nostra nazione. Quando dice che è ora di cambiare, dobbiamo prendergli la mano e muoverci con Lui, sapendo che può ed è disposto a farlo.

  • Rispondere ai tempi di Dio

Stiamo scoprendo che comprendere i tempi di Dio non significa semplicemente riconoscerli, ma anche rispondere ad essi. Si tratta di allineare le nostre azioni, le nostre decisioni e la nostra stessa vita al ritmo della Sua orchestra divina.

  • fiducia

Il primo aspetto nel rispondere ai tempi di Dio è la fiducia. Avere fiducia nei tempi di Dio spesso significa lasciare andare i nostri progetti e le nostre aspettative. Si tratta di rinunciare al nostro bisogno di controllo, invece di riporre la nostra fede nel Suo piano perfetto. In Proverbi 3:5-6 ci viene ricordato di “ Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.Riconoscilo in tutte le tue vie

ed egli appianerà i tuoi sentieri.”. Questo è un appello alla fiducia, anche quando non capiamo, anche quando il cammino davanti a noi sembra incerto. Si tratta di credere che i tempi di Dio, per quanto misteriosi o sconcertanti, siano sempre perfetti.

  • coraggio

Il secondo è il coraggio. Rispondere ai tempi di Dio spesso richiede che facciamo un passo avanti con fede, anche quando è scomodo o spaventoso. Si tratta di avere il coraggio di dire “sì” a Dio, anche quando non sappiamo dove quel “sì” ci porterà.

In Giosuè 1:9, Dio dice a Giosuè: “Non te lo ho comandato? Sii forte e coraggioso. Non aver paura; non scoraggiarti, perché il Signore tuo Dio sarà con te ovunque tu vada”. Questa è una promessa a cui possiamo aggrapparci, una promessa che Dio è con noi, anche nel mezzo dell’incertezza e del cambiamento.

  • umiltà

Il terzo aspetto nel rispondere ai tempi di Dio è l’umiltà. Rispondere ai tempi di Dio significa riconoscere che non abbiamo tutte le risposte e che non possiamo vedere il quadro completo. Si tratta di umiliarci davanti a Dio e riconoscere la Sua sovranità.

In Giacomo 4:10 ci viene detto: “Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà”. Questa è una chiamata all’umiltà, una chiamata a riconoscere i nostri limiti e a sottometterci all’infinita saggezza e comprensione di Dio.

Studio delle parole ebraiche. La parola ebraica per ‘tempo’ usata in Ecclesiaste 3:1 è ‘eth’. Questa parola è usata in tutto l’Antico Testamento per denotare un momento specifico, una stagione. In Genesi 18:10, la stessa parola è usata quando il Signore dice a Sara: “Sicuramente tornerò da te l’anno prossimo a quest’ora, ed ecco, Sara, tua moglie avrà un figlio”. Qui, “eth” è usato per denotare un momento specifico nel futuro, un momento ordinato da Dio. Allo stesso modo, in Esodo 9:5, ‘eth’ è usato quando Dio stabilisce un momento specifico per l’inizio della piaga del bestiame. Questi passaggi ci ricordano che ogni momento, ogni stagione, è sotto il controllo sovrano di Dio.

  • speranza

Il quarto è la speranza. Rispondere ai tempi di Dio significa aggrapparsi alla speranza, anche nell’attesa. Si tratta di credere nelle promesse di Dio, anche quando sembrano lontane. In Romani 8:24-25, Paolo scrive: “ Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede non è speranza; difatti, quello che uno vede perché lo spererebbe ancora? Ma se speriamo ciò che non vediamo, lo aspettiamo con pazienza..” Questa è una chiamata alla speranza, una chiamata a mantenere le promesse di Dio, anche nell’attesa.

  • pace

L’ultimo aspetto della risposta ai tempi di Dio è la pace. Rispondere ai tempi di Dio significa trovare pace alla Sua presenza, anche quando siamo ansiosi o spaventati. Si tratta di riposare nell’amore di Dio, anche quando siamo nel mezzo di una tempesta. In Filippesi 4:6-7, Paolo scrive: “ Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” Questa è una chiamata alla pace, una chiamata a trovare riposo e conforto alla presenza di Dio, anche in mezzo all’incertezza e al cambiamento.

  • Raccogliere le benedizioni dei momenti divini

Mentre continuiamo a navigare nelle acque del tempismo divino, ci troviamo sulle rive del Raccogliere le benedizioni dei momenti divini. È qui che la fede incontra l’azione e dove la nostra comprensione dei momenti kairos di Dio si traduce in benedizioni tangibili nella nostra vita. Il tempo di Kairos, come abbiamo imparato, è il tempismo perfetto di Dio. Sono i momenti divini che scandiscono le nostre vite ordinarie.

Questi sono i momenti in cui Dio interviene, quando si manifesta in modi potenti, quando ci chiama a fare un passo avanti nella fede e nell’obbedienza. E quando lo facciamo, quando ci allineiamo ai Suoi tempi divini, raccogliamo le benedizioni di questi momenti divini.

  • partecipazione attiva

La prima cosa che dobbiamo capire riguardo alla raccolta delle benedizioni dei momenti divini è che ciò richiede una partecipazione attiva. Le benedizioni di Dio non cadono solo nelle nostre mani. Normalmente dobbiamo agire con fede, obbedire e allinearci ai Suoi tempi. Questo non è uno sport per spettatori, cari fratelli e sorelle. Siamo partecipanti attivi al piano divino di Dio.

Ricerca. In uno studio pubblicato sul Journal of Psychology and Theology, i ricercatori hanno scoperto che gli individui che hanno partecipato attivamente alla loro fede, che hanno compiuto passi di obbedienza e si sono allineati ai tempi di Dio, hanno sperimentato una maggiore crescita spirituale e benessere. Hanno raccolto le benedizioni dei momenti divini.

  • attesa

Successivamente, raccogliere le benedizioni dei momenti divini spesso implica aspettare. Sì, in attesa. È una parola che non ci piace molto, vero? Ma l’attesa è una parte cruciale dei tempi divini di Dio. È nell’attesa che la nostra fede viene messa alla prova e si rafforza. È nell’attesa che impariamo a confidare nei tempi di Dio, non nei nostri.

  • gratitudine

In terzo luogo, raccogliere le benedizioni dei momenti divini richiede un cuore grato. La gratitudine è la chiave che sblocca le benedizioni di Dio. Quando siamo grati per ciò che Dio ha fatto, per i momenti divini che ha orchestrato nella nostra vita, ci posizioniamo per ricevere ancora più benedizioni.

  • condivisione

Infine, dovremmo condividere le nostre benedizioni con gli altri. Abbiamo la fortuna di essere una benedizione. Quando condividiamo le benedizioni che abbiamo ricevuto, non solo benediciamo gli altri, ma ci posizioniamo anche per ricevere ancora più benedizioni di Dio.

Transizione. Quindi, carissimi, partecipiamo attivamente alla nostra fede, aspettiamo i tempi di Dio, coltiviamo un cuore grato e condividiamo le nostre benedizioni con gli altri. Allineiamoci con i momenti kairos di Dio e raccogliamo le benedizioni dei momenti divini. Facciamo un passo avanti con fede, obbedienza, gratitudine e generosità e osserviamo come Dio riversa su di noi le Sue benedizioni.

  • Conclusione

Mentre concludiamo oggi, ricordiamo che i tempi di Dio sono perfetti.

Conosce l’inizio dalla fine e ogni momento in mezzo. Sa quando piantare e quando raccogliere, quando ridere e quando piangere. È l’autore del tempo e tiene i nostri tempi nelle Sue mani.

Nel trambusto della vita, è facile lasciarsi prendere dai nostri programmi e dai nostri piani. Corriamo in giro, cercando di sfruttare ogni secondo della giornata. Ma non dimentichiamo che Dio ha il controllo. Ha un piano e uno scopo per ogni stagione della nostra vita. E sta operando tutte le cose insieme per il nostro bene.

Quindi, confidiamo nei Suoi tempi. AspettiamoLo, sapendo che non è mai in ritardo, mai in anticipo, ma sempre puntuale. Siamo pazienti, sapendo che Lui è all’opera anche quando non possiamo vederlo. E facciamoci trovare pronti, sapendo che Lui può portare un momento kairos nella nostra vita in ogni momento.

Mentre andiamo nel mondo, ricordiamoci che siamo nelle mani di Dio. Ci ama di un amore eterno e il Suo tempismo è perfetto. Quindi confidiamo in Lui, aspettiamoLo e siamo pronti per i momenti kairos che Egli porta nelle nostre vite.

Preghiamo. Caro Signore, ti ringraziamo per il tuo tempismo perfetto. Ti ringraziamo per le stagioni della vita, per i momenti di gioia e di dolore, di semina e di raccolto. Aiutaci a confidare nei tuoi tempi, ad aspettarti e a riconoscere i momenti kairos che porti nelle nostre vite. Mentre andiamo nel mondo, aiutaci a ricordare che siamo nelle Tue mani e che il Tuo amore per noi è eterno. Nel nome di Gesù, preghiamo. Amen.

Ci lasciamo nell’amore di Dio Padre, con la grazia del nostro Signore Gesù Cristo e la comunione dello Spirito Santo. Amen.