Questo mese vogliamo prendere la consueta meditazione mensile dallo studio biblico della scorsa settimana. Usiamo il versetto di Isaia 45:22:
“Volgetevi a me e siate salvati,
voi tutte le estremità della terra!
Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro”.
Isaia si sofferma più volte sul suo Libro per affermare che Dio è Colui che mantiene le sue promesse! E Dio lo ha dimostrato più volte. Non esistono altre divinità. Lui è l’unico, il solo Dio. Poi arriva questo versetto ed è come la manna dal cielo, perché ti comunica la certezza assoluta della salvezza, perché tutto dipende da…da chi? Da te? No. Da Dio. Che tranquillità! Tu volgi lo sguardo a Lui, come ti chiede…e basta…fidati del Signore che mantiene la Sua Parola. Se guardi al Signore, se lo ricerchi sinceramente, lo troverai! E sarai salvato per sempre! Riceverai le benedizioni che Dio ha da sempre voluto lasciarti! Perché ti ama! Accogli l’invito, è anche per te. Ed è valido ancora oggi!
C’è una storia che possiamo raccontare dietro questo versetto, e, come spesso accade durante gli studi su Isaia, alterniamo l’esercizio dell’esegesi sul testo ad aneddoti storici, utili per l’applicazione del brano alla nostra quotidianità e per ricordarci che la Parola di Dio, parla sempre con la stessa forza, ieri, oggi e in eterno! E muove a Lui i cuori di uomini e donne che hanno lottato per servire il Signore ed essere di benedizione per l’umanità con tutta la loro esistenza.
Il 6 gennaio del 1850 in una piccola chiesa metodista inglese un ragazzo era entrato con tutte le sue paure. Fuori imperversava una tempesta di neve e il predicatore di turno non poté arrivare. Fu sostituito da un diacono dell’assemblea, un calzolaio, che non sapendo bene cosa dire (e non avendo troppo da dire, poiché non era preparato per la predicazione) ripeté in continuazione quel versetto di Isaia 45:22. Poi si accorse del ragazzo, che era un viso nuovo, un ospite e gli disse: “Giovane, sembri turbato e davvero infelice. Guarda a Gesù. Guarda. Guarda. Guarda”. Anni dopo quel giovane confessò di aver iniziato a guardare proprio da quel giorno. E guardò sempre, con inesprimibile gioia, fino quasi a farsi uscire gli occhi dalle orbite.
Quel giovane si chiamava Charles Spurgeon.
Dio ci benedica.