Se imparassimo a cambiare prospettiva, se ci solevassimo dalla nostra miseria umana e iniziassimo a osservare i nostri problemi quotidiani cominciando a guardare le situazioni con lo sguardo di Dio, distaccandoci dalla nostra natura, allora, probabilmente, il nostro vivere parteciperebbe più attivamente nell’essere parte del Suo Amore e dello scopo dei Suoi disegni. La Parola ci ricorda che la prova, la durezza e il dolore, non solo sono inevitabili, ma anche necessari. Solo così potremo dire, come l’apostolo, “per me vivere è Cristo e il morire un guadagno”. Se anche perdessimo ogni cosa, ancora qualcosa rimarrebbe: l’Amore di Dio. Nulla potrà separarci dal Suo Amore. NULLA! Parola di Dio! Ma questo vivere è possibile solo attraverso la crescita nella santificazione, che inevitabilmente passa per numerose prove e attraversa la sofferenza. Ma Dio vuole per noi una vita di gioia, in questo tempo e, a maggior ragione, nel prossimo. Gioia nella sofferenza, perchè Dio usa la sofferenza per mostrarci la vera felicità! Fare la Sua volontà è sempre una espressione della vera esultanza e sempre concorre all’autentica gioia, al vero e supremo stato di benessere e beatitudine.
“Fratelli miei, considerate una grande GIOIA quando venite a trovarvi in PROVE svariate” (Giacomo 1:2).
“Perciò voi ESULTATE anche se ora, per breve tempo, è NECESSARIO che siate AFFLITTI da svariate PROVE, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo” (1Pietro 1:6,7).
“Anzi, RALLEGRATEVI in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della Sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare” (1 Pietro 4:13). Siamo chiamati a partecipare alle Sue sofferenze. Pensate quale grande grazia sia questo patire con Lui, l’essere parte delle Sue sofferenze, per essere parte, insieme a Lui, della Gloria nella gioia. Ma noi, abbiamo mai vissuto con l’aspettativa di soffrire con Gesù?
Egli ci ricorda la croce. Egli ci ricorda la veglia nel Getsemani. Abbiamo mai prospettato che significa: vegliare con Gesù nel Getsemani?
“Perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione” (2 Corinzi 1:5). Esiste la sofferenza affinché ognuno conosca la vera soddisfazione. Dio la usa per portarci ad avere la gioia soltanto in Lui.
Questo è pianificato affinché tu possa affidarti solo a Gesù, affinché tu riconosca nella tua vita che nulla può salvarti tranne Gesù, e che tutto puoi perdere, ma non Gesù, poichè nulla ti dividerà dal Suo Amore, nulla è più potente dell’Amore di Dio.

Gesù è la strada tra te e i tuoi sogni. E questo è per la gloria di Dio, se tu vivi in comunione con Lui! Dovrebbe esistere un prima e un dopo Cristo anche nelle nostre vite. L’uomo naturale non è disposto ad adorare Dio, noi siamo il nostro più grande nemico; ma quanto è più grande Dio in noi, maggiore sarà la nostra adorazione e la nostra gioia in Lui. E se non hai questa gioia, come puoi servirLo? Come potrai essere davvero soddisfatto? Come potrai essere in grado di amare gli altri?
Dio ha fatto un sogno per ciascuno di noi: ecco perchè Gesù è venuto, morto e risorto. Desiderava che tu avverassi la tua vita per come l’ha pensata, anelava con ardore che tu fossi il bel sogno di Dio!
Il Signore è disposto a dare, più di quanto noi, supplicanti, a richiedere!
Gesù ha fatto tutto perché la nostra fede in noi stessi non ci può salvare; abbiamo bisogno di un Salvatore. Ha preso su di sé le nostre imperfezioni, i nostri peccati e i nostri limiti affinché noi potessimo godere, ricolmanti di gioia, della Sua perfezione e della Sua bellezza; affinchè potessimo apprezzare la grandezza della vita, la grandezza dell’amore.

Riportiamo (infine) alla memoria l’episodio raccontato in Giovanni 13:5-7: “Poi mise dell’acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale era cinto. Si avvicinò dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: «Tu, Signore, lavare i piedi a me?». Gesù gli rispose: «Tu NON SAI ora quello che io faccio, ma LO CAPIRAI dopo»”.
Non importa quel che sai ora, importa solo che hai fede in Lui!

Dio ci benedica!