Durante i messaggi domenicali di febbraio/marzo abbiamo avuto il privilegio di poter riflettere e studiare una parte del primo capitolo della Lettera ai Colossesi.
L’autore, Paolo, apostolo di Cristo PER VOLERE DI DIO, si presenta in questo modo ai SANTI di Colosse, FEDELI FRATELLI in Cristo. Già con queste premesse esistono squarci di riflessione verso alcune parole fondamentali usate dall’apostolo. La trattazione prosegue con uno speciale ringraziamento a Dio, che oltre a sottolineare la perenne grazia Sua da noi ricevuta, ci rinnova sul giusto sentimento di adorazione verso Dio, sia come individui, che come comunità, come chiesa. Paolo ringrazia i fedeli fratelli perchè loro hanno dimostrato nobili virtù: fede, speranza, amore (Colossesi 1:4,5). Queste, le mirabili qualità del discepolo di Cristo e della sua chiesa.
Questi sono frutti dello Spirito ed essi derivano dalla Parola predicata, la Parola di Dio, che è la buona novella di Gesù, il Vangelo che è stato ricevuto tramite i servitori di nostro Signore, uomini zelanti, amabili e fedeli chiamati da Lui ad annunciare al mondo i Suoi insegnamenti; quei ministri di Cristo di cui Epafra ne è esempio (Colossesi 1:7), così come lo stesso Paolo e Timoteo (Colossesi 1:1).
Il capitolo avanza con una preghiera, esempio e insegnamento di come una preghiera dovrebbe essere: perseverante e di intercessione per gli altri (Colossesi 1:9), affinchè gli altri, così amati, sia dalla voce orante, che dal Padre creatore nostro, crescano verso la strada da Dio tracciata per compiere la volontà Sua, essergli degni e piacergli in tutto (Colossesi 1:10,11). Quale grazie e lode giunge a Dio dalle nostre bocche per ciò che Egli è, per ciò che ha fatto per noi: partecipare all’eredità dei santi nella luce, perchè siamo stati strappati dal dominio delle tenebre per giungere al regno del Suo amato Figlio, nel quale abbiamo la redenzione, IL PERDONO DEI PECCATI. Egli, Gesù, è l’immagine di Dio, pienezza della deità, capo del corpo, cioè della chiesa, mezzo di riconciliazione tra Dio e le sue creature. Siate saldi dunque nella fede in Lui, perseveranti e irremovibili nella speranza della Parola evangelica che avete udito, per mezzo di Paolo, predicatore missionario e ministro del Vangelo.