È ragionevole riflettere sull’impatto che la Parola ha nelle nostre vite, ed è ragionevole riflettere su quali siano le giuste modalità di comunicazione della Verità agli altri. Come esprimiamo la Verità di Dio nella nostra vita? Come la luce di Cristo irradia le nostre esistenze, rifulge davanti a ogni nostra scelta, senza lasciare alcun minimo dubbio o sospetto negli occhi degli avversari contestatori? Questo coinvolge le nostre riflessioni come cristiani maturi e consacrati. Ma non è necessario difendere Dio, Egli non ha bisogno di noi per questo, visto che si difende già benissimo da solo. Tuttavia per noi è importante la prospettiva apologetica: il difendere la nostra fede. Su che cosa si concentrano le più torve calunnie dei detrattori di Cristo? È interessante che sia già la Bibbia a risponderci prontamente (non dovremmo stupirci della Sua sapienza e onniscenza) attraverso le Parole del discepolo e apostolo Giovanni, impegnato a confutare le eresie che già nel primo secolo erano diffuse. E dovremmo continuare a non sorprenderci su quanto la Parola di Dio sia così attuale ed efficace, anche nel descrivere i nemici di Dio, sia contemporanei che futuri. Nel loro atteggiamento, questi uomini, nati anche secoli e secoli dopo la stesura di queste parole, mostrano inquietanti analogie, con i coevi avversari di Gesù al tempo degli apostoli.
“Chi è bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Questo è l’anticristo, colui che nega il Padre e il Figlio” (1 Giovanni 2:22). Quanto a voi, scrive poi l’apostolo, rimanga quello che avete udito dal principio. Se così sarà, allora anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. Ricordate che nessuna menzogna è dalla Verità. Voi avete l’unzione che viene dal Santo. Ricordate pure che il mondo è transitorio e passa, con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. Dio infatti ci ha promesso la vita eterna. Queste parole descrivono le esortazioni di Giovanni al secondo capitolo della sua Lettera, che seguono quelle che aveva già espresso durante il primo capitolo:”Questo è il messaggio che abbiamo udito da Lui e questo vi annunciamo: Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre. Se diciamo di essere in comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità” (1 Giovanni 1:5,6). Avere comunione con Dio implica il camminare nella luce, cioè vivere in conformità coi Suoi insegnamenti, condurre uno stile di vita dipendente da Dio e regolato dalla Sua Parola. Così noi siamo in comunione gli uni con gli altri, purificati dal sangue del sacrificio di Gesù. Purificati da ogni peccato! Questo non significa che non sbaglieremo mai: “Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da eliminare i nostri peccati e purificarci da ogni ingiustizia.” (1 Giovanni 1:9). Che meravigliosa e confortante promessa! Se qualcuno pecca, c’è Gesù! Il nostro intercessore presso il Padre! Gesù e SOLO GESÙ PUÒ!! Egli è la propiziazione per i nostri peccati! Così l’apostolo racconta all’inizio del secondo capitolo. Che insegnamento! Che gran invito ad affidarci a Lui! Queste esortazioni ci incoraggiano a restare in Dio, nostra forza e rifugio. Così anche Paolo nella Lettera ai Romani: “Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti di iniquità, ma presentate voi stessi a Dio come morti resi viventi e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio; il peccato infatti non avrà più potere su di voi, perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.” (Romani 6:13,14). Anche questo insegnamento ci chiama e ci incita ad essere strumenti di Dio, con tutto il nostro essere, con ogni parte della nostra umana vita. Perchè Egli è il centro del nostro esistere! Scegliamo dunque, in libertà, se essere strumenti di Dio o strumenti del peccato. Scegliamo di essere STRUMENTI DI DIO, con ubbidienza e umiltà, come l’esempio di Samuele. “Il Signore chiamò di nuovo per la terza volta:”Samuele!”. Questi si alzò e, andato da Eli disse:”Eccomi, mi hai chiamato”. Allora Eli capì che il Signore stava chiamando il ragazzo. Eli disse quindi a Samuele:”Vai a dormire e se ti chiamerà dirai: Parla Signore, perchè il tuo servo ti ascolta!” (1 Samuele 3:8,9). Il Signore chiamerà di nuovo e Samuele risponderà. Il servo del Signore ascolta. Non ode semplicemente, ma ascolta.
Dio chiama anche noi, ASCOLTIAMOLO!!