A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?» Ora noi abbiamo la mente di Cristo. (1 Corinti 2:10-16)
Efesini 1:3 Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo
Dio ci ha già benedetto di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo Gesù, tuttavia ciò che osserviamo nella vita dei credenti ci fa comprendere che non sempre queste benedizioni sono evidenti e questo porta a chiedersi “perché?” ma la Parola di Dio ci viene in aiuto fornendo la risposta a questa domanda. Essa infatti ci insegna che noi possiamo vivere sulla terra in tre modi:
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in maniera naturale, questa è la condizione di chi non conosce Dio e non può ricevere le cose dello Spirito perché gli sembrano pazzia;
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in maniera carnale, ciò avviene quando siamo nati di nuovo, conosciamo Dio, ma continuiamo a vivere nella vecchia natura adamica;
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da uomo spirituale, quando conosciamo la mente di Cristo e viviamo in armonia ed ubbidienza ad essa.
L’uomo naturale cerca d’imporre il proprio io, di mostrare la sua superiorità agli altri, si basa su cose visibili e per prendere decisioni utilizza la razionalità ed il ragionamento; nella scrittura un esempio di questo tipo di uomo è il gigante Golia. Egli è arrogante e si crede invincibile, ma si scontra con l’uomo spirituale rappresentato da Davide, che sottomette tutto ciò che fa a Dio vivendo nell’ubbidienza. Anche se apparentemente l’uomo naturale sembra più forte, nella battaglia tra naturale e spirituale a vincere è sempre l’uomo spirituale. L’uomo carnale è colui che è figlio di Dio ed è stato unto, ma ha un costante conflitto in sé stesso tra l’essere ubbidiente e l’essere disubbidiente a Dio. Un esempio di questo uomo è Saul, egli inizialmente viveva nell’ubbidienza e ciò gli fece avere tante vittorie contro i suoi nemici, ma in seguito si è inorgoglito ed ha cominciato ad innalzare sé stesso. Così l’uomo carnale si gratifica in ciò che fa e questo lo porta a spostare l’attenzione da Dio alla propria persona. Per l’uomo naturale la soluzione è la salvezza, infatti quando egli piega il suo cuore a Dio viene salvato; per l’uomo carnale la speranza è crocifiggere la propria carne ed arrendersi a Dio; l’uomo spirituale invece vive dell’eterna rivelazione della Parola di Dio attingendo alle risorse soprannaturali di erede del Regno.
2Pietro 1:3 Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù.
Il re Saul nonostante fosse stato unto da Dio, viveva spesso di sua iniziativa personale. La sua convinzione era: “Dio in cielo ed io in terra”.
1 Samuele disse a Saul: «Il SIGNORE mandò me per ungerti re del suo popolo, d’Israele; ascolta dunque quel che ti dice il SIGNORE. 2 Così parla il SIGNORE degli eserciti: “Io ricordo ciò che Amalec fece a Israele quando gli si oppose nel viaggio mentre saliva dall’Egitto. 3 Ora va’, sconfiggi Amalec, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini”». 4 Saul dunque convocò il popolo e ne fece la rassegna a Telaim: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. 5 Saul giunse alla città di Amalec, pose un’imboscata nella valle 6 e disse ai Chenei: «Andatevene, ritiratevi, allontanatevi dagli Amalechiti, perché io non vi distrugga insieme a loro; infatti voi vi comportaste amichevolmente verso tutti i figli d’Israele quando salirono dall’Egitto». Così i Chenei si ritirarono dagli Amalechiti. 7 Saul sconfisse gli Amalechiti da Avila fino a Sur, che sta di fronte all’Egitto; 8 prese vivo Agag, re degli Amalechiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada. 9 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore, dei buoi, gli animali della seconda figliatura, gli agnelli e tutto quel che c’era di buono; non vollero votarli allo sterminio, ma votarono allo sterminio ogni cosa senza valore e inutile. 10 Allora la parola del SIGNORE fu rivolta a Samuele, dicendo: 11 «Io mi pento di avere stabilito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini». Samuele ne fu irritato e gridò al SIGNORE tutta la notte. 12 Poi si alzò la mattina di buon’ora e andò a incontrare Saul; ma vennero a dire a Samuele: «Saul è andato a Carmel, e là si è fatto un monumento; poi se n’è ritornato e, passando da un’altra parte, è sceso a Ghilgal». 13 Samuele andò da Saul; e Saul gli disse: «Il SIGNORE ti benedica! Ho eseguito l’ordine del SIGNORE». 14 Samuele disse: «Che cos’è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi e questo muggire di buoi che sento?» 15 Saul rispose: «Sono bestie condotte dal paese degli Amalechiti; perché il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore e dei buoi per farne dei sacrifici al SIGNORE, al tuo Dio; il resto, però, l’abbiamo votato allo sterminio».
Saul aveva ricevuto l’incarico da parte di Dio di distruggere gli Amalekiti. La parola “Amalek” significa abitante della valle, spiritualmente indica tutto ciò che è carnale e contro la volontà di Dio. Rappresenta anche una persona che manca di visione, infatti chi abita in una valle non vede ciò che
sta attorno a lui e quando noi viviamo in questo modo perdiamo la visione delle cose dello spirito. Amalek infine rappresenta colui che trascina in basso. È importante comprendere che il nostro peggior nemico non è il diavolo ma è proprio la nostra carne. Quindi dobbiamo sottometterla usando le armi dello spirito altrimenti sarà essa a sottomettere noi e questo ci porterà a fare ciò che vogliamo senza più ubbidire a Dio. Infatti spesso noi tendiamo a togliere solo le cose peggiori della carnalità come i vizi, l’immoralità o ciò che socialmente è sbagliato, ma conserviamo quello che ci sembra migliore. Saul dà la colpa della sua disubbidienza al popolo ma Dio aveva unto lui come re, così se noi siamo figli di Dio non dobbiamo dare colpa del nostro peccato agli altri, perché Dio ha chiamato noi e ci ha chiamato all’ubbidienza della Sua Parola. Il re Saul muore per mano di un Amalekita e questo ci insegna che le opere della carne che non siamo riusciti a crocifiggere uccideranno noi.
Al contrario di Saul, Davide rappresenta l’uomo spirituale che non prende iniziative ma chiede sempre a Dio ciò che deve fare.
2 Samuele 5:18 I Filistei giunsero e si sparsero nella valle dei Refaim. 19 Allora Davide consultò il SIGNORE, e disse: «Devo salire contro i Filistei? Me li darai nelle mani?» Il SIGNORE rispose a Davide: «Sali; perché certamente ti darò i Filistei nelle mani». 20 Davide dunque si recò a Baal-Perasim, dove li sconfisse ed esclamò: «Il SIGNORE ha disperso i miei nemici davanti a me come si disperde l’acqua». Perciò chiamò quel luogo Baal-Perasim. 21 I Filistei lasciarono là i loro idoli, e Davide e la sua gente li portarono via. 22 I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di Refaim. 23 Davide consultò il SIGNORE il quale gli disse: «Non salire; gira alle loro spalle e giungerai su di loro di fronte ai Gelsi. 24 Quando udrai un rumore di passi tra le vette dei gelsi, lanciati subito all’attacco, perché allora il SIGNORE marcerà davanti a te per sconfiggere l’esercito dei Filistei».
Cosa facciamo quando una circostanza negativa arriva nella nostra vita? Ci lamentiamo oppure facciamo come Davide, cioè consultiamo l’Eterno per sapere come agire e quale strategia utilizzare. Dio risponde a chi Gli fa domande, ma se non Gli chiediamo nulla il Signore non ci può rispondere. Davide riconobbe che il suo successo non dipendeva dalla sua abilità ma dal favore di Dio e quando si ripresentò la stessa situazione poteva pensare di agire allo stesso modo proprio come fece Mosè, quando colpì la roccia per far uscire l’acqua perché in passato Dio gli aveva detto di fare così, anziché parlarle come gli aveva ordinato il Signore, o come facciamo noi quando agiamo per tradizione. La tradizione è un modo di agire che ci porta a fare qualcosa senza sapere il motivo per cui lo facciamo, Dio però ha detto che il giusto vivrà per fede e chi ha fede sa in cosa sta credendo. Così Davide non ripete la strategia che Dio gli ha dato precedentemente ma consulta di nuovo l’Eterno che gli dà un nuovo consiglio. Infatti ogni volta che il nemico attacca usa una nuova strategia, ma se andiamo a Dio, Egli ci dirà qual è la strategia del nemico e cosa noi dobbiamo fare per sconfiggerlo. Il Signore dice a Davide che avrebbe sentito dei passi sopra le cime dei Balsami e quei passi erano dell’esercito di Dio che usciva per combattere i suoi nemici e dargli la vittoria.
Dobbiamo essere sincronizzati con il Signore e fare tutto ciò che Lui ci dice utilizzando le armi dello spirito, questo ci darà vittoria. Questi due esempi di modo di vivere da uomo carnale e da uomo spirituale ci vengono illustrati anche da Paolo nell’epistola ai Romani.
Romani 8:5 Infatti quelli che sono secondo la carne pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito pensano alle cose dello Spirito. 6 Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; 7 infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; 8 e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.
L’apostolo Paolo ci dice che chi è carnale è concentrato sulla carne ma chi è spirituale è concentrato sullo spirito. La mente controllata dalla carne non è sottomessa alla legge di Dio e quindi coloro che vivono da uomini carnali non possono piacere al Signore, perché non riproducono la Sua natura e il Suo carattere ma manifestano la natura adamica.
1Corinzi 2:10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. 12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; 13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 14 Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. 15 L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. 16 Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?»
Ora noi abbiamo la mente di Cristo. Mentre l’uomo naturale vive sull’evidenza dei sensi, cioè per quello che vede e per quello che sente, giudicando follia ciò che è soprannaturale, l’uomo spirituale vive basandosi su ciò che non vede e conosce la mente del Signore, dell’Onnisciente che sa tutto. La mente di Cristo, che è a nostra disposizione, va però ricercata per trovare le risposte proprio come faceva Davide. Il nemico ci attacca per portarci nel panico in modo che noi non facciamo ciò che Dio vuole ma reagiamo spinti dalla paura, parlando e facendo cose sbagliate, ma se noi ricorriamo al Padre davanti alle circostanze difficili della nostra vita, Dio ci darà la soluzione per uscirne vittoriosi.
1Corinzi 3:1 Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. 2 Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. 3 Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana? 4 Quando uno dice: «Io sono di Paolo»; e un altro: «Io sono d’Apollo»; non siete forse uomini carnali?
Paolo scrive alla chiesa di Corinto i cui membri, seppur fratelli, erano carnali. Egli non li ritiene cresciuti nel Signore ma, al contrario, li vede ancora spiritualmente come dei bambini, tanto da dover insegnare loro il fondamento della fede e non poter parlare di cose più profonde spiritualmente perché non avrebbero potuto riceverle. Anche oggi nella chiesa occorre fare una transizione da uomini carnali a uomini spirituali per vedere le cose come Dio le vede. Quando guardiamo gli altri con la mente carnale cominciamo a criticare ed a vedere solo difetti ma Gesù quando guardava le folle ne aveva compassione; noi dobbiamo avere la mente di Cristo, il cuore di Cristo e le compassioni di Cristo.
Filippesi 2:5 Abbiate in voi lo stesso sentimento (mente, modo di pensare o mentalità) che già è stato in Cristo Gesù
Quando abbiamo la mente di Cristo facciamo le opere di Cristo. Per avere la Sua stessa mente, dobbiamo meditare la Parola di Dio, in essa sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza di cui dobbiamo avere la rivelazione, come possiamo leggere in Colossesi 2:3. In questo modo vediamo ciò che Dio vede rendendoci partecipi della mente di Cristo.
Se non conosciamo la mente di Cristo, noi viviamo o nella mente dell’uomo naturale o nella mente dell’uomo carnale. Noi però dobbiamo conoscere e sottometterci alla volontà di Dio. Quando abbiamo in noi la mente di Cristo nella nostra vita non esiste più la parola “impossibile”, così qualsiasi sia la situazione che stiamo vivendo Lui ha sempre la soluzione perché può fare ogni cosa se noi siamo connessi, sintonizzati e sincronizzati con la Sua mente. Dio ha tutte le soluzioni ai nostri problemi ma noi dobbiamo credere a ciò che Egli ci dice.
Marco 9:22…ma, ma tu, se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». 23 E Gesù: «Dici: “Se puoi!” Ogni cosa è possibile per chi crede».
La strategia del nemico è quella di distrarci affinché non siamo più concentrati in Cristo e non adempiamo il proposito di Dio.
Matteo 14:25 Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. 26 E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!» E dalla paura gridarono. 27 Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» 28 Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua». 29 Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull’acqua e andò verso Gesù. 30 Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» 31 Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» 32 E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò.
Pietro scese dalla barca e camminò sulle acque e finché fu concentrato su Gesù e sulla Sua parola non affondò; nel momento in cui distolse lo sguardo da Gesù però cominciò a rendersi conto del vento e ad affondare. Allo stesso modo se noi siamo concentrati su Gesù non vedremo le circostanze attorno a noi ma se guardiamo le circostanze è perché abbiamo perso di vista Gesù, ciò ci fa provare paura e ci fa affondare. Il Signore chiese a Pietro perché avesse dubitato della Sua Parola, la parola dubitare significa avere una doppia mente, quando dubitiamo non abbiamo direzione e non possiamo ricevere niente da Dio ma se vogliamo vedere il soprannaturale nella nostra vita, dobbiamo camminare in ubbidienza alla Sua Parola. Dove c’è la presenza di Dio non ci sono più tempeste e se noi crediamo in Lui avremo dominio sulle circostanze e non avremo più paura.
Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Dio sa che nel mondo avremo tribolazioni e afflizioni ma Lui ha già vinto e se noi non guardiamo ciò che sta attorno ma guardiamo al Signore, cercando e vivendo la sua Parola, avremo vita e guarigione.
Proverbi 4:20 Figlio mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti; 21 non si allontanino mai dai tuoi occhi, conservali in fondo al cuore; 22 poiché sono vita per quelli che li trovano, salute per tutto il loro corpo.