La Parola di Dio è davvero speciale, Essa è sempre nuova e anche quando ci sembra di conoscere un brano perfettamente, ecco che meditandolo ancora, non dobbiamo stupirci se ogni volta scopriamo elementi nuovi, che arricchiscono ulteriormente la nostra comprensione del testo e aggiungono sempre di più motivi di lode al Signore. Quante volte abbiamo letto di Giosuè, di Abramo, di Paolo, di Ezechiele? Eppure le loro esperienze continuano ad istruirci. Dio esorta e prepara il giovane Giosuè al conseguimento dell’opera che il Suo piano aveva anticipatamente preparato per lui, affinché la compisse, come vedremo, con l’aiuto del Signore. Egli gli dice: “Solo sii forte e coraggioso. Mai si allontani dalle tue labbra questo libro della legge; meditalo giorno e notte così che tu possa eseguire scrupolosamente quanto vi è scritto, perchè sarà allora che tu riuscirai nelle tue imprese e avrai ovunque successo” (Giosuè 1:7,8). Questo è un invito a lottare per ottenere e conservare. Ma la fonte del successo sarà sempre e solo in Dio e da ogni Parola che proviene da Lui. Essa è il nucleo della nostra riflessione, dei nostri pensieri, delle nostre scelte e del nostro stile di vita. Da essa capiamo la volontà di Dio, il Suo disegno e il nostro scopo della vita, per onorarlo e dargli gloria. Se metterai in pratica ciò che avrai letto nella Sua Parola, ecco che sarai vincitore, come Dio ha promesso e poi realizzato nella vita di Giosuè. E se questa bella Parola può sembrare meravigliosa, ma difficile come una alta montagna da scalare, Dio nel verso successivo a quello già citato tranquillizza il Suo servo dicendogli: “Non temere e non abbatterti, perché con te, in ogni tuo passo, c’è sempre Dio, tuo Signore” (Giosuè 1:9). Dio non ci chiede qualcosa che non siamo in grado di fare e di sopportare. E sa che in tutto questo Lui non ci lascerà mai, sarà sempre al nostro fianco (anzi davanti a noi) e a noi non rimane che ubbidirgli; pur conservando nella nostra natura umana il pensiero che considera l’impossibile, sappiamo che è dalla nostra parte il Dio dell’impossibile. Abbiamo fede in questo! Ben lo sapeva Abramo quando Dio gli chiede di sacrificare il suo unico figlio, quello delle promesse, quello nato da un miracolo, Isacco. Ma un sacrificio non è mai troppo grande quando è il Signore a chiederlo. E così, quest’uomo già in età molto avanzata, che poteva considerarsi sazio di giorni, deve nuovamente misurarsi con una prova molto dura. Questa esperienza insegna tanto anche a te: per quanto tu abbia vissuto e abbia fatto numerose esperienze, la prova (anche quella più difficile) può essere sempre dietro l’angolo. Abramo non rimanda, Abramo obbedisce subito. Egli però sa che Dio è fedele, che ciò che ha promesso lo manterrà. Sa che, in un modo o in un altro, lui non si separerà mai da Isacco, il figlio che Dio ha promesso che garantirà la sua abbondante discendenza. Questa fede è forte in Abramo che va fino in fondo alla richiesta che il Signore gli aveva comandato, prima che l’angelo lo fermi, perché, Dio si provvederà da sé l’olocausto. E forse in questa fase, quando Abramo pronuncia tali parole, che diventano il nome del luogo dove avviene l’episodio, Sul monte il Signore provvede (Genesi 22:14), già si prefigura quello che sarebbe stato il vero e grande Sacrificio che Dio si sarebbe provveduto per noi, quello del suo Figlio Gesù. E in fondo ad Abramo è stato chiesto di rinunciare alla cosa più importante che aveva, di rinunciare al suo amato figlio, e dimostra di essere disposto a farlo. Quando Dio gli chiedeva questo, Egli sapeva come Abramo doveva sentirsi. Anche Dio ha dato il Suo unigenito Figlio per la salvezza di ognuno di noi! Dopo questa dimostrazione di fede, ad Abramo sono confermate tutte le promesse, “Si diranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perchè hai ubbidito alla mia voce” Genesi 22:18.
Come dimenticare quello che Dio ha fatto per noi? Come sottovalutare quello che costantemente fa per noi? Allora, se davvero sappiamo tutto questo, perché ancora ci ostiniamo a vivere per noi stessi? Questo è parte dell’esortazione che Paolo riserva ai discepoli di Corinto, ed è una Parola che Dio ricorda anche a noi oggi. “Vi supplichiamo in nome di Cristo: riconciliatevi con Dio” (2 Corinzi 5:20). Talvolta è la mancanza di conoscenza a farci sbagliare, l’assenza di una vera relazione con Dio, la causa che ci conduce lontano da Lui, nel vivere una vita che non Lo onori. Se conoscessimo veramente chi Dio è, se esaminassimo attentamente le Scritture potremmo capire le intenzioni di Dio e capiremmo che ne vale davvero la “pena” vivere per Lui. Ne vale per la nostra vita, per la nostra felicità. Anzi è un onore! Ciò che è accaduto ad Ezechiele (Ez. 37:1-14) ci ricorda che dovremmo vivere stando sempre sotto la potente mano dell’Eterno, Lui che vuole per noi una vita vissuta completamente, piena di ogni salute e benedizione. Dio vuole donarci la VERA VITA, perché Egli è Vera Vita ed usa la Sua Parola, per creare e ricreare Vita e compiere miracoli! Non viviamo come se fossimo ossa secche (non è questo quello che Dio ha preparato e che desidera per noi), VIVIAMO come figli di Dio!! Viviamo con il corpo e con lo Spirito che Egli ci ha dato. Viviamo tra di noi come un unico corpo forte e completo nel darGli gloria completamente. Scegliamo con intelligenza di vivere saggiamente come discepoli e strumenti di benedizione dell’unico e vero Dio! Ricordiamo che Gesù è la risurrezione e la Vita! “Riconoscerete che io sono il Signore quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri. Metterò in voi il mio Spirito e voi vivrete” (Ezechiele 37:13,14). Conosciamo e riconosciamo dunque il Signore e viviamo per Lui, fiduciosi nelle Sue promesse e sicuri che la Sua Parola, una volta detta, rimane per sempre.
Dio ci benedica!